
L’uso originario della Teriaca era di antidoto contro i veleni, il nome deriva dal greco Therion (vipera), riportata in antiche farmacopee, fu inventato da Mitridate re del Ponto che la utilizzava quotidianamente come antidoto per prevenire avvelenamenti, da cui il termine di “mitridatismo”.
Come nasce la Teriaca
I romani vennero a conoscenza della ricetta tramite Pompeo e perfezionata da Androma, medico di Nerone; successivamente Galeno gli diede il nome di theriaca, classificandola come antidoto contro gli avvelenamenti e inserendola nel suo ricettario, per la sua realizzazione utilizzava oltre 60 sostanze. alla Teriaca invecchiata, si attribuiva una maggiore efficacia, in quanto il farmaco, dopo la sua preparazione, veniva lasciato a riposare per un certo tempo in modo da fermentare e stabilizzare l’azione dei vari componenti.
La Teriaca era considerato il farmaco più usato nel medioevo
Per molti secoli la Teriaca divenne il farmaco più utilizzato e presente in ogni famiglia, nel tardo Medioevo l’uso di questo farmaco venne introdotto a Venezia dove la Teriaca assunse una tale diffusione da essere preparata in Piazza San Marco alla presenza di un notaio, quasi a certificarne la qualità. Lo speziale era obbligato a tenere per tre giorni in mostra tutti gli ingredienti: fasci di erbe, cortecce, fiori e radici, resine ,gomme, balsami, oppio, oltre a insetti, vipere vive che servivano per la preparazione dei trochisci, conservati in vasi trasparenti di vetro di Murano.

Alcune antiche ricette dell’epoca riportano fino a 80 ingredienti; considerato il grande uso e commercio che se ne faceva, la Repubblica Veneta introdusse severi controlli sulla qualità degli ingredienti e sull’esecuzione del preparato. Infatti, le spezierie erano controllate dal Magistrato della Giustizia Vecchia che effettuava ripetuti controlli, e qualora trovasse Teriaca di dubbia qualità, era autorizzato a bruciarla in Rialto escludendo per sempre lo speziale dall’esercizio della professione.
Tracce di questo rimedio si trovano, anche se non veniva più usato, fino a fine Ottocento; era iscritto nelle farmacopee di molti paesi europei compresa l’Italia.

Quali azioni svolgeva la Teriaca
La Teriaca svolgeva azione di antidoto contro ogni tipo di avvelenamento, oltre ad essere considerata una panacea per ogni tipo di affezione.
Per la sua azione benefica veniva utilizzata per lo stomaco, la testa, la vista, per il cuore “che lo fortifica e gli dà vigore”, “usata ogni mattina, come rimedio di lunga vita o la sera per il sonno e il mal di testa”. “Buona per restringere i flussi di sangue”; per calmare dolori cagionati da flati, o altra causa. Si utilizzava anche per problemi del fegato, della milza, del polmone e nelle febbri maligne.
Come si somministrava la Teriaca
La somministrazione avveniva sia per bocca che applicata sulla pelle; la quantità da assumere era riferita ad un ottavo d’oncia, corrispondente ad un bolo della grandezza di una mandorla; in casi di avvelenamenti veniva assunta ripetutamente ogni tre o quattro ore.